La cybersecurity awareness è oggi un elemento imprescindibile per qualsiasi organizzazione. Non basta più dotarsi di strumenti avanzati o di infrastrutture robuste: serve che le persone sappiano riconoscere i rischi, interpretare correttamente i segnali e adottare comportamenti adeguati nella quotidianità digitale.
La maggior parte degli attacchi informatici, infatti, non sfrutta falle tecnologiche, ma debolezze umane: un clic impulsivo, un allegato aperto per abitudine, una password riciclata.
La consapevolezza diventa quindi un fattore determinante, capace di trasformare gli utenti da potenziali punti di vulnerabilità a risorse attive della sicurezza.
L'intervista a Gaspare Silvestri, CEO di BearIT
Una parte centrale del confronto tra Marco Colabruni, Service e Project Manager di BearIT, e Gaspare Aristide Silvestri, CEO dell’azienda, riguarda proprio la formazione e il suo ruolo nel rendere i comportamenti più sicuri.
Non è sufficiente trasmettere nozioni: ciò che conta è creare allenamento, continuità e consapevolezza pratica.
Le aziende che si limitano a una formazione teorica o sporadica faticano a generare cambiamenti reali.
Servono percorsi strutturati che includano simulazioni di phishing, esercitazioni brevi, contenuti ricorrenti e programmi adattati ai diversi ruoli, così da trasformare la conoscenza in abitudini consolidate e realmente efficaci.
Dalla formazione alla cultura della sicurezza
La cybersecurity awareness non si acquisisce con un solo corso, ma attraverso un approccio continuativo che consolida nel tempo competenze, attenzione e buone pratiche.
Per diventare parte del modo di lavorare di un’azienda deve essere integrata nei processi, nella comunicazione interna e nelle routine quotidiane, fino a trasformarsi in una vera cultura della sicurezza, condivisa da tutte le persone che operano nell’organizzazione.
Prossimamente potrai guardare l'intervista sui nostri social e sul canale YouTube BearIT. Resta aggiornato per scoprire tutte le riflessioni e i contenuti dedicati a questo tema.

